sabato 9 dicembre 2017

Guarigione secondo le predisposizioni individuali




Nei capitoli 4 e 5 de Il Sutra del Loto vengono esposti i principi di insegnamento secondo le predisposizioni di ogni individuo. In pratica, sono i principi che dovrebbero guidare ogni percorso di cura. Una sapienza antica che oggi è ancora attualissima.
Insegnare secondo le predisposizioni, la cultura, il livello di consapevolezza e di comprensione di ogni individuo, nonostante il Buddha, il guaritore, il terapeuta (chiamiamolo come vogliamo) veda già in anticipo le problematiche o ne comprenda i fini.
Al contrario si produrrebbe terrore nelle persone o si avvierebbe un processo di manipolazione.
Nelle pagine qui sotto, viene usata una metafora naturale bellissima.


giovedì 23 novembre 2017

Improvvisazione al pianoforte per neonati

La piccola Ada, 1 mese di vita, nella fascia durante una breve improvvisazione al pianoforte a lei dedicata. Si immerge nelle vibrazioni della musica, si rilassa, si addormenta.


lunedì 2 ottobre 2017

Suonoterapia, massaggio sonoro e benessere



Armonizzare, convibrare, risuonare...
I principi della suonoterapia sono basati sul fatto che le vibrazioni sonore sono per loro natura fisica strutture armoniche geometricamente perfette. Le formanti armoniche che costituiscono i suoni che percepiamo sono come tante piccole gocce d'acqua che insieme costituiscono le onde di un vasto oceano.
Alcuni strumenti musicali sono in grado di riprodurre l'intera sequenza dei suoni armonici.
Il primo di questi è la nostra voce. Se adeguatamente educata, liberata dalle pressioni esercitate dalle nostre tensioni fisiche sui diversi diaframmi presenti nel nostro corpo, essa può produrre suoni equilibrati e ricchi di formanti armoniche, capaci di riequilibrare lo stato complessivo del corpo e della mente.
Altri strumenti straordinari sono le campane tibetane armoniche che sono realizzate con cura e ricerca scientifica per riprodurre l'intera sequenza armonica. Sono 'geneticamente' diverse dalla maggior parte delle campane rituali che si trovano in commercio. Come riconoscerle? Quando le suoniamo sentiremo una cascata di brillanti risonanze che ci avvolgono. Un suono ricco, sfaccettato e nutriente.
Esistono anche dei diapason concepiti appositamente per produrre vibrazioni particolarmente intense. Quando vengono appoggiati al corpo producono un micromassaggio delicato e profondo molto rilassante.
Poi i gong, le campane tubolari, l'harmonium, l'ocean drum, l'hang tank drum... e ultimo ma non ultimo il pianoforte, di cui ho già scritto diverse volte su questo blog.
L'insieme ricchissimo di queste possibilità lavora sinergicamente per offrire esperienze di profondo benessere, capace di armonizzare, rilassare e riequilibrare il corpo e la mente, efficacissimo per ridurre e curare le manifestazioni psicosomatiche, l'insonnia, i dolori alla schiena, i problemi digestivi, ecc.
Chi è interessato, può contattarmi personalmente per un trattamento presso il mio studio. Un'occasione unica per aiutarci a stare meglio e comprendere più a fondo la natura della vibrazione sonora che ci accompagna già dal mondo intrauterino prima della nascita.
Per appuntamenti
333/8582316

sabato 19 agosto 2017

Studi sul sonno (3)

A proposito dell'importanza di un buon riposo sull'equilibrio psico-fisico:



da Il Sonno, R. Dhalke

Studi sul sonno (2)

Come per molte altre cose in natura, anche il sonno ha uno sviluppo ciclico, inserito in un ciclo più ampio che è quello sonno-veglia. 
La definizione delle fasi del ciclo di sonno avviene in funzione del cambiamento della frequenza delle onde cerebrali rilevabili con l'EEG. In estrema sintesi si ha una prima fase di sonno leggero, cui segue una più lunga a onde lente di sonno profondo, infine la cosiddetta fase R.E.M. (Rapid Eyes Moviment) in cui le onde cerebrali sono simili a quelle dello stato di veglia e si attiva la fase onirica. Durante una normale notte di sonno, questo intero ciclo si ripete almeno 3 volte.  
Secondo gli studi più recenti, la fase di sonno profondo servirebbe principalmente a rigenerare e curare il corpo, quella R.E.M. a integrare le informazioni e le esperienze di vita, quindi a rigenerare e curare la psiche. Nella prima fase della notte, il sonno profondo ha una durata maggiore rispetto agli altri. Al contrario, verso le ore del mattino si riduce e si allunga la fase R.E.M. Questo vuol dire che le prime ore di sonno sono fondamentali per la rigenerazione del corpo, le ultime per l'integrazione mentale.
Visto da questo punto di vista, il dormire male non è semplicemente un problema legato alla stanchezza durante il giorno, ma un problema complessivo che tocca aspetti cruciali per il nostro benessere psico-fisico, con possibili conseguenze a medio lungo termine davvero importanti, per esempio sull'invecchiamento precoce, sul deterioramento cognitivo, ecc. 

Segue uno schema del ciclo del sonno. 







domenica 13 agosto 2017

Studi sul sonno (01)



Per anni ho "studiato" il sonno nella mia diretta esperienza, perché per anni ho sofferto di insonnia. Sin da ragazzino ho avuto risvegli notturni con leggeri attacchi di ansia che hanno portato i miei genitori a somministrarmi del Valium, nientemeno. Questo ha velocemente annientato il mio regolare ciclo di sonno e veglia.
Con gli studi universitari di psicologia e infinite ricerche personali, ho avviato un percorso che più di dieci anni fa mi ha restituito al piacere della notte e del sonno.
I percorsi di musicoterapia e di meditazione mi sono stati di enorme aiuto. Per questo, oggi, ancora studio il sonno (e il sogno e i suoi simboli) perché ritengo che sia uno degli aspetti più importanti ma sottovalutati nel quadro di benessere della nostra società. 
Nei percorsi di lavoro con le persone nel mio studio privato, i disturbi del sonno sono spesso presenti e sono parte del percorso di integrazione che viene realizzato.
Per tutte queste ragioni, posso ritenermi un esperto del sonno, e posso offrire diversi sostegni per aiutare le persone a migliorare decisamente il loro rapporto con il dormire, ricordando che non è tanto importante quanto si dorme, ma come si dorme. Il segnale più chiaro è: mi sono svegliato riposato, o sono ancora stanco?
Ecco, su tutto questo si può, si deve lavorare, perché incide profondamente sulla nostra salute psicofisica. 
Nei prossimi giorni, posterò alcuni estratti dai testi che negli anni ho letto sull'argomento.
Iniziando da oggi, con alcune importanti riflessioni sulle funzioni del sonno.




da Il Sonno, R. Dhalke

sabato 1 luglio 2017

Esperienza, conoscenza e mistica

da Mistica Pienezza di Vita, Raimon Panikkar




sabato 17 giugno 2017

Evviva il dialetto!

Uno degli obiettivi che mi pongo nel lavoro con le persone, chiunque esse siano, è quello di sensibilizzare all'ascolto di musica diversa, che apra nuovi spazi e nuove emozioni. Purtroppo, devo riconoscere che la cultura musicale di base è in generale piuttosto appiattita e la curiosità spesso poco stimolata.
Ravvivare la voglia di esplorare, ecco un buon obiettivo per un qualunque lavoro di musicoterapia. Questo lavoro diventa ancora più speciale quando l'obiettivo vuole coinvolgere persone con disabilità come quelle con cui lavoro a Seregno, presso Il Ritorno.
Dopo aver esplorato con un gruppo le canzoni "epiche", con un altro gruppo è stata la volta delle canzoni in dialetto. Ne è nato un percorso decisamente vario, non per forza originale, ma comunque curioso.
Ecco di seguito la lista degli ascolti.
















venerdì 9 giugno 2017

Piccolo Festival Arte Applicata - Tavola Rotonda



Stasera, venerdì 9 giugno, a partire dalle ore 20.30, avrò il piacere di condurre una tavola rotonda nell'ambito del Piccolo Festival Arte Applicata presso la scuola del Castello Sforzesco di Milano, in via Giusti 42.
Il titolo del workshop è: Il giusto tempo - forme e tecnologie della memoria.
Con me interverranno:
Elham Asadi - Illustratrice
Pasquale Frisenda - Fumettista
Martin Gerull - Scultore
Oki Izumi - Scultrice
Paola Redemagni - Esperta di arte funeraria
Marco Rossari - Traduttore e scrittore

Parleremo di educazione (forse l'ambito più complesso di arti applicate legate alla memoria), di suoni e loro rappresentazioni sulla carta, di Realtà e Verità, di Tarocchi di Marsiglia, di opere funerarie, di ricostruzione della Storia, di materiali e rigenerazione della terra, di vetro e trasparenze, di personaggi letterari, di memoria dell'acqua, di Alzheimer e, spero, tante altre cose.

A questo link le informazioni su tutto il Piccolo Festival di Arte Applicata

lunedì 5 giugno 2017

La festa (musicale) del papà

Quest'anno, presso il nido di Arlate (LC) abbiamo organizzato una festa dei papà un po' speciale: un incontro musicale tutto dedicato a loro e ai loro bimbi. I papà che avevano familiarità con qualche strumento hanno potuto portarlo e suonarlo insieme, in alcune semplici e divertenti improvvisazioni collettive.
La figura genitoriale del padre è cambiata molto negli ultimi anni. Più vicini, empatici, partecipativi alla crescita quotidiana dei propri figli, i papà stanno imparando sempre più cosa vuol dire mettersi in gioco e ascoltarsi. Non è semplice, perché per molto tempo il padre nella nostra cultura ha rappresentato altro.
L'improvvisazione sonora con i bimbi, oltre a essere un'occasione creativa divertente, è anche un modo per mettersi in ascolto, per osservarsi e osservare i propri bimbi in modo diverso. Un'esperienza conoscitiva non banale, insomma, che sovverte alcuni "canoni" per dare voce a forme nuove. Ancora più preziosa se pensiamo che spesso, agli incontri di musica aperti a genitori e bambini di solito partecipano quasi soltanto le mamme.
Potrebbe essere interessante provare a organizzare incontri di questo tipo con cadenza regolare. 
Se qualche papà è interessato, può contattarmi e proviamo a formare un gruppo. 
Chissà.

Di seguito alcune foto dell'incontro presso il nido di Arlate.










venerdì 2 giugno 2017

Massaggio sonoro, vocalità e gravidanza



L'armonia naturale del suono favorisce lo sviluppo bio-psico-spirituale del bambino, anche durante la fase fetale. Prima ancora dello sviluppo dell'udito, che avviene dalla diciottesima alla ventiquattresima settimana, il corpo del bambino in formazione percepisce fisicamente la vibrazione sonora e i cambiamenti che avvengono a livello ambientale. La percezione tattile infatti, che si sviluppa già a partire dall'ottava settimana, permette al bambino di sentire cosa avviene all'interno del liquidità amniotico. Come noto, l'acqua è un ottimo trasmettitore del suono. In ambiente acquoso i suoni vengono trasmessi più velocemente e a distanze maggiori.

Sono questi i pre-requisiti fisici che rendono importante e unica l'esperienza del massaggio sonoro con il pianoforte durante la gravidanza. Usata con attenzione, cura e delicatezza, l'armonia del suono sostiene attivamente la crescita. L'abbraccio della musica si avvolge intorno alla madre (e al padre che è bene coinvolgere quando possibile) distesa sulla cassa armonica del pianoforte e avvolge a sua volta il feto al suo interno. Diventa un'intima danza condivisa, fatta di respiri, pause, emozioni e sensazioni profonde. Normalmente insegno alla madre alcuni semplici esercizi vocali da accompagnare all'improvvisazione al pianoforte. Intuitivamente la voce materna si fonde con quella dello strumento. La voce è infatti lo strumento più meraviglioso che la natura ci abbia dato, pieno di potenzialità e con un equilibrio armonico straordinario. Sviluppare un uso più consapevole della propria voce è una delle opportunità che questa esperienza offre a chi vi partecipa. La voce può curare, massaggiare, calmare, rigenerare, scaldare... e sarà compagna di vita del nostro bambino per sempre. Iniziare a farne esperienza per migliorare la propria familiarità con essa è semplice e immediato. E la relazione madre-bambino ne gioverà tantissimo.

martedì 23 maggio 2017

Esplorare la musica della natura

La musica non nasce nelle sale prova, nelle casse armoniche dei pianoforti o nelle cavità di un tamburo. La musica nasce nella natura, tra il suono delle foglie secche di un prato, tra i canti degli uccelli, tra il movimento delle acque di un fiume, tra il rotolare dei sassi, tra il percuotere di un tronco... Nasce tra le voce, le risate e lo stupore di bambini piccoli che, a piccoli passi, risalgono una collina all'esplorazione.
I piccoli esploratori del Nido Piccole Meraviglie di Calco, insieme ad alcuni loro parenti, hanno accompagnato me e Gabriella alla ricerca di questi suoni, per iniziare la loro personalissima esperienza con la musica.
















Epic music

Nel gruppo del martedì mattina, presso Il Ritorno di Seregno, abbiamo condiviso una ricerca di canzoni "epiche", intese come brani capaci di stimolare la nostra energia, di aumentare il nostro tono psico-fisico, di farci sentire più vivi e presenti.
Ecco di seguito la lista di brani che sono stati scelti...












La memoria e il canto



Da due anni collaboro con il centro diurno per disabili adulti post-traumatici Il Ritorno di Seregno.
Le persone che gravitano intorno al centro sono diversissime l'una dall'altra, provengono da esperienze di vita multiformi e hanno problematiche e risorse disomogenee.
Realizzo attività di gruppo e incontri individuali.
Un'ospite, a seguito di un incidente stradale, ha subito importanti danni cerebrali che hanno compromesso in particolare la memoria a breve termine. Con la sua educatrice di riferimento avevamo un obiettivo specifico: aiutarla a memorizzare il suo numero di telefono.
L'approccio cognitivo non ha portato grandi risultati. Abbiamo quindi voluto provare in un altro modo. Ho musicato una semplice melodia e iniziato a cantare il numero di telefono su quella melodia. Per inciso, la melodia è nata da una libera improvvisazione tra me e l'ospite. Nasce quindi dal nostro incontro sonoro, non è calata dall'alto ma proviene da una ricerca comune.
Ci sono bastati due incontri per memorizzare perfettamente il numero di telefono cantando!
Oggi, l'ospite inizia a dire il proprio numero di telefono cantando e prosegue con una modalità più parlata.
Il canto attiva parti del nostro cervello diverse da quelle che governano il parlato e l'approccio razionale. Questa opportunità ci è stata utile per superare le difficoltà che bloccavano l'ospite in una frustrante incapacità. Ma oltre a questo, il processo di memorizzazione è mutato da un difficile "lavoro" a un'esperienza piacevole ed emotivamente significativa.
Anche questo è musicoterapia.

lunedì 22 maggio 2017

Nuovo sito - Musicoterapia e Alzheimer



Dopo quasi dieci anni di lavoro nell'ambito dell'Alzheimer e delle demenze, le riflessioni, gli spunti, gli approfondimenti, le foto sono aumentati così tanto da diventare un corpus importante che merita un suo spazio particolare. Anche perché nel corso dei prossimi mesi saranno molte le opportunità di parlare di Musicoterapia e Alzheimer. Per esempio, sono al lavoro su un manuale importante sulla metodologia nella cura dell'Alzheimer, qualcosa che credo che non sia mai stato fatto prima in Italia in questo modo e sarà bello raccontare il work in progress passo dopo passo.
Allo stesso modo, poiché non lavoro solo nell'ambito dell'Alzheimer ma anche in molti altri, dalla terapia con adulti, all'educazione in varie forme, su Musica e Vita potrò dare più respiro e spazio ad altri interventi su questi temi, per me ugualmente importanti.

Quindi, potrai continuare a seguire i miei approfondimenti su diverse attività con la musicoterapia nell'ambito della cura, del benessere e dell'educazione su questo sito.

Se vorrai invece approfondire il tema della Musicoterapia in ambito Alzheimer e Demenza senile, potrai andare sul nuovo sito Musicoterapia e Alzheimer.

Buona lettura!

domenica 19 marzo 2017

giovedì 9 marzo 2017

Educazione musicale, scuola, esperienza del suono



Mi occupo da anni di educazione musicale in nidi, asili e scuola dell'obbligo. Registro ogni volta un vuoto enorme nella comprensione di chi fa la scuola su come avvicinare i bambini al suono e alla musica. Parlo a volte di 'maledizione del flauto' perché la proposta ai bimbi del flauto dolce soprano come strumento principale se non unico è sintomo di un problema più grande: la musica come prestazione tecnico-teorica.
Per capirci, il flauto dolce è uno degli strumenti più complessi e che offrono meno soddisfazione per i bambini, perchè è energeticamente lontano dalla vitalità dei bimbi (il flauto, strumento aria, leggero e sottile che richiede grande controllo per la giusta emissione del fiato; contro l'energia terra e fuoco dei bambini), perchè richiede molto impegno per l'intonazione (anche a causa della qualità dei flauti di plastica in commercio), perchè limita l'utilizzo di buona parte del corpo funzionale (e della voce).
Il flauto è sintomo di una scuola troppo attenta, ancora oggi, all'ordine, all'apprendimento come prestazione, alla teoria prima della pratica.
I bambini devono iniziare il più presto possibile con il fare l'esperienza del suono, veicolata da approcci creativi, liberi e destrutturati, che offrano loro la possibilità di sperimentare la gioia del suono nel movimento, l'energia della vibrazione, la creazione libera e intuitiva. La tecnica viene dopo. È in quegli spazi per altro che i bambini possono sperimentare la capacità di autoregolazione, senza la prevaricazione dell'educazione violenta determinata dai meccanismi di premio-punizione  ancora così cari alle insegnanti.
Ed è un dispiacere verificare spesso non solo la rigidità e la chiusura di molti bambini già a partire dai sette anni, da un lato, e la loro difficoltà a comprendere come regolarsi in un gruppo di lavoro non appena vengono meno urla, minacce e ricatti; ma soprattutto i timori di molte insegnanti e le loro aspettative inappropriate, la loro difficoltà a lasciar andare la pressione sul gruppo e sull'ansia da prestazione.
Educare all'arte è prima di tutto educare alla creatività e alla libertà. E richiede una precisa alleanza tra dirigenza scolastica, insegnanti, esperti e genitori.
Quindi ben venga l'apertura all'hukulele, come indicato nell'articolo che allego qui sotto, ma soprattutto ricordiamoci di stimolare la partecipazione e la creatività.
Un esempio... lunedì 20 in occasione della festa del papà, un gruppo di padri parteciperà al laboratorio musicale dei loro bimbi, in un nido con cui ho il piacere di collaborare da qualche anno.
Altro esempio... settimana prossima faremo una gita nel bosco con bambini e genitori per esplorare i suoni della natura e fare musica all'aperto.
E ancora... in un ciclo di incontri per genitori incentrato sul gioco, dedicheremo un incontro al gioco con la musica a cui genitori, educatori e bambini parteciperanno insieme.
E sono diverse le iniziative che personalmente realizzo sul territorio, che altri professionisti sono impegnati a fare. Formazione agli insegnanti e agli educatori, sensibilizzazione con i genitori, incontri pubblici nei luoghi più diversi (biblioteche, librerie, parchi, centri estivi, ...). C'è una grande strada da fare, tanto più che si accompagna alla sordità funzionale che sta investendo sempre di più ragazzi e adulti, abituati al rumore, disabituati all'ascolto; abituati alla musica usa e getta e alla fretta, disabituati alla lentezza; abituati al suonare musica come prestazione e ambizione per diventare star, disabituati al piacere puro del suonare e dello stare insieme.
Liberiamo la musica dall'ombra, e facciamola uscire dalle vecchie scatole educative della nostra mente.



Tutti i testi di questo blog sono (c) di Guglielmo Nigro, salvo dove diversamente indicato. Puoi diffonderli a tuo piacere ma ti chiedo di indicare sempre la fonte e/o l'autore.