Premessa
Secondo la tradizione induista, l'OM (o AUM) è il suono primordiale, la prima manifestazione della divinità. Rappresenta anche il mantra per eccellenza, per cui precede molte altre formulazioni.
Nella tradizione tibetana, esso è parte di un mantra più lungo, OM AH HUM HRIH, che è la rappresentazione delle quattro iniziazioni, secondo Il Libro Tibetano dei Morti.
Dal punto di vista fonetico, l’OM è composto da due vocali, la O e la M (quest'ultima considerata appunto una vocale).
Dal punto di vista musicale, il mantra è semplice da riprodurre con la voce, semplice da ricordare, si può cantare a bassa voce ed essendo per lo più a bocca chiusa (mmm) risuona internamente, sviluppando l’ascolto attraverso l’orecchio interno e riverberando all'altezza della corona (o settimo chakra, l'estremita superiore del capo).
Il rituale che propongo si realizza con l’OM più altre tre sillabe che secondo quanto descritto appunto ne Il Libro Tibetano dei Morti, rappresentano l’unificazione profonda di corpo, parola e mente.
Propongo una sequenza semplice, che permette passo a passo di familiarizzare con il mantra, di sviluppare concentrazione e attenzione all’emissione.
Il risultato che si ottiene sul proprio equilibrio psico-fisico è profondo e dinamico, soprattutto se il rituale viene ripetuto giornalmente per un certo periodo di tempo (almeno un mese), ed è guidato dalla trasformazione del respiro.
Un’indicazione precisa importantissima: non concentratevi sul respiro, ma sull’emissione del suono. Affinate sempre di più la qualità del suono che emettete, che può raggiungere un livello di cura inatteso all’inizio (nella dinamica, nella costanza, nella durata, ecc.).
Cantate seduti, in posizione comoda, con le spalle e la gola rilassate e la schiena naturalmente diritta.
Le sillabe, come sono descritte di seguito, devono essere cantate a mezzavoce per tutta la durata dell’espirazione, senza fatica, con delicata attenzione. Cercate di non avere interruzioni. Cantate il mantra a ogni espirazione. Se tuttavia vi sentite affaticati, senza fiato o in tensione, senza perdere la concentrazione, interrompete il canto, aspettate che il respiro torni regolare e ricominciate.
Il passaggio da una vocale all’altra e da una sillaba all’altra deve essere lento, quasi impercettibile. Bocca, gola e lingua modificano la propria configurazione lentamente, senza forza e senza passaggi bruschi. Nei passaggi da una vocale all’altra, avviene la trasformazione, il suono si colora di armonici e la mente si apre alle intuizioni.
OM – Rappresenta il corpo illuminato. Si può visualizzare una luce bianca che si irradia dal punto intermedio tra le due sopracciglia. Nella stessa espirazione, la M ha durata doppia della O.
AH – Rappresenta la parola illuminata. Si può visualizzare una luce rossa che si irradia dalla gola. La A parte dal petto, attraversando la gola rilassata, in un canale aperto che permette una chiara circolazione. Non forzate il suono. La gola ne risentirebbe.
HUM – Rappresenta la mente illuminata. Si può visualizzare una luce blu che si irradia dal cuore. Nella stessa espirazione, la M ha durata doppia della U.
HRIH – Rappresenta l’unione di mente, corpo e parola illuminate. Si può visualizzare una luce rossa che si irradia dal centro dell’ombelico. La R è una consonante di passaggio. È quasi silenziosa, con la lingua che si appoggia leggermente al palato senza chiudersi del tutto. Muovendo lentamente la lingua sul palato, emettendo la I, è possibile far sorgere una grande ricchezza di armonici.
Sequenza degli esercizi
La semplice sequenza che segue parte dalla familiarizzazione con le singole sillabe del mantra, fino al canto del mantra completo in una sola espirazione. Progressivamente, sviluppando i passaggi da una sillaba all’altra, si allunga la durata dell’espirazione, con il corpo e la mente che si calmano, e il respiro che si fa più profondo.
Ricordate di concentrarvi sul suono e non sul respiro. La cura è tutta rivolta all’unità col suono.
1. Eseguite singolarmente le quattro sillabe. Per ogni espirazione una sillaba. Ripetete almeno tre volte per ognuna.
(inspirazione)
OM
(espirazione)
(inspirazione)
AH
(espirazione)
(inspirazione)
HUM
(espirazione)
(inspirazione)
HRIH
(espirazione)
2. Abbinate le prime due sillabe nella stessa espirazione, cercando di dedicare lo stesso spazio a entrambe. I passaggi dall’una all’altra sono lenti e curati nei particolari. Ripetete almeno tre volte per ognuna.
(inspirazione)
OM-AH
(espirazione)
(inspirazione)
HUM-HRIH
(espirazione)
3. Unite le quattro sillabe nella stessa espirazione, completando il canto del mantra. Abbiate cura di non rimanere senza fiato nell’ultima sillaba. Calibrate attentamente la durata di ogni sillaba in base alla durata dell’espirazione. I passaggi da una vocale all’altra sono continui ma molto lenti. Ripetere l’intero mantra almeno sei volte.
(inspirazione)
OM-AH-HUM-HRIH
(espirazione)
4. Dopo aver cantato ripetutamente il mantra completo, potete decidere intuitivamente di soffermarvi su una vocale, o nel passaggio da una vocale all’altra, lasciandovi andare alla pura esperienza del suono, degli armonici. Non condizionate la vostra scelta ma lasciate che avvenga naturalmente. In seguito potete riprendere il mantra completo e soffermarvi ancora. Lasciate che sia il piacere che provate nel canto a guidarvi.
5. Rimanete in silenzio, in ascolto, per almeno 5 minuti.
6. Stendetevi per terra, supini. Stiracchiatevi e ritrovate il contatto con il vostro corpo e con il movimento.
Di seguito, riporto il passo completo de Il Libro Tibetano dei Morti, dove vengono descritte le quattro iniziazioni con l’uso dei mantra sopra descritti. Il Libro Tibetano dei Morti è un testo esoterico meraviglioso, ricco di intuizioni profonde. Non leggetelo come un testo religioso, ma come un testo di apertura del cuore e della mente, e traetene ispirazione per la realizzazione del rituale vocale con OM.
Il ricevimento delle quattro iniziazioni
(da Il Libro Tibetano Dei Morti, ed. Mondadori)
Mentre si ricevono le quattro iniziazioni bisogna eseguire la seguente meditazione:
Dalla corona del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una bianca sillaba OM, [che irradia] raggi di luce,
Discende nel punto intermedio tra le mie sopracciglia,
E quindi io ricevo l’iniziazione del vaso e purifico gli oscuramenti del corpo.
Ti prego di conferir[mi] le qualità del corpo buddhico!
Dalla gola del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una rossa sillaba AH, [che irradia] raggi di luce,
Discende nella facoltà sensoriale della mia lingua,
E quindi io ricevo l’iniziazione segreta e purifico gli oscuramenti della parola.
Ti prego di conferir[mi] le qualità della parola buddhica!
Dal cuore del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una sillaba blu HUM, [che irradia] raggi di luce,
Discende nel centro del mio cuore,
E quindi io ricevo l’iniziazione della saggezza originaria e purifico gli oscuramenti della mente.
Ti prego di conferir[mi] le qualità della mente buddhica!
Dall’ombelico del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una rossa sillaba HRIH, [che irradia] raggi di luce,
Discende nel centro del mio ombelico,
E quindi io purifico gli oscuramenti che differenziano [nel mondo] il corpo, la parola e la mente,
Ricevendo la quarta iniziazione dell’indivisibile coemergenza.
O glorioso e prezioso maestro-radice,
Sii indissolubilmente presente, [seduto] per sempre sul pistillo di un loto entro il mio cuore!
Grazie alla tua grande gentilezza, ti prego di accettarmi
E di conferir[mi] le facoltà del corpo, della parola e della mente buddhici!
Possiamo diventare proprio come te, glorioso maestro spirituale,
Assomigliarti esattamente nel corpo, nel seguito, nella durata della vita, nei campi buddhici,
E nei tuoi supremi e nobili marchi maggiori.
Questi versi, che costituiscono la pratica preliminare delle Divinità Pacifiche e Irate: un profondo insegnamento sacro, [intitolato] liberazione naturale attraverso [il riconoscimento dell’]intenzione illuminata, possono essere utilizzati come metodo preliminare nel corso della purificazione mentale.
Questa pratica spirituale dell’insuperato Veicolo Maggiore (Mahayana) è un insegnamento orale di [Nyinda] Choje Lingpa, il primogenito dello scopritore di tesori Karma Lingpa; e fu messa per iscritto da Guru Suryacandrarasmi [Nyinda Ozer].
Secondo la tradizione induista, l'OM (o AUM) è il suono primordiale, la prima manifestazione della divinità. Rappresenta anche il mantra per eccellenza, per cui precede molte altre formulazioni.
Nella tradizione tibetana, esso è parte di un mantra più lungo, OM AH HUM HRIH, che è la rappresentazione delle quattro iniziazioni, secondo Il Libro Tibetano dei Morti.
Dal punto di vista fonetico, l’OM è composto da due vocali, la O e la M (quest'ultima considerata appunto una vocale).
Dal punto di vista musicale, il mantra è semplice da riprodurre con la voce, semplice da ricordare, si può cantare a bassa voce ed essendo per lo più a bocca chiusa (mmm) risuona internamente, sviluppando l’ascolto attraverso l’orecchio interno e riverberando all'altezza della corona (o settimo chakra, l'estremita superiore del capo).
Il rituale che propongo si realizza con l’OM più altre tre sillabe che secondo quanto descritto appunto ne Il Libro Tibetano dei Morti, rappresentano l’unificazione profonda di corpo, parola e mente.
Propongo una sequenza semplice, che permette passo a passo di familiarizzare con il mantra, di sviluppare concentrazione e attenzione all’emissione.
Il risultato che si ottiene sul proprio equilibrio psico-fisico è profondo e dinamico, soprattutto se il rituale viene ripetuto giornalmente per un certo periodo di tempo (almeno un mese), ed è guidato dalla trasformazione del respiro.
Un’indicazione precisa importantissima: non concentratevi sul respiro, ma sull’emissione del suono. Affinate sempre di più la qualità del suono che emettete, che può raggiungere un livello di cura inatteso all’inizio (nella dinamica, nella costanza, nella durata, ecc.).
Cantate seduti, in posizione comoda, con le spalle e la gola rilassate e la schiena naturalmente diritta.
Le sillabe, come sono descritte di seguito, devono essere cantate a mezzavoce per tutta la durata dell’espirazione, senza fatica, con delicata attenzione. Cercate di non avere interruzioni. Cantate il mantra a ogni espirazione. Se tuttavia vi sentite affaticati, senza fiato o in tensione, senza perdere la concentrazione, interrompete il canto, aspettate che il respiro torni regolare e ricominciate.
Il passaggio da una vocale all’altra e da una sillaba all’altra deve essere lento, quasi impercettibile. Bocca, gola e lingua modificano la propria configurazione lentamente, senza forza e senza passaggi bruschi. Nei passaggi da una vocale all’altra, avviene la trasformazione, il suono si colora di armonici e la mente si apre alle intuizioni.
Descrizione del mantra
OM – Rappresenta il corpo illuminato. Si può visualizzare una luce bianca che si irradia dal punto intermedio tra le due sopracciglia. Nella stessa espirazione, la M ha durata doppia della O.
AH – Rappresenta la parola illuminata. Si può visualizzare una luce rossa che si irradia dalla gola. La A parte dal petto, attraversando la gola rilassata, in un canale aperto che permette una chiara circolazione. Non forzate il suono. La gola ne risentirebbe.
HUM – Rappresenta la mente illuminata. Si può visualizzare una luce blu che si irradia dal cuore. Nella stessa espirazione, la M ha durata doppia della U.
HRIH – Rappresenta l’unione di mente, corpo e parola illuminate. Si può visualizzare una luce rossa che si irradia dal centro dell’ombelico. La R è una consonante di passaggio. È quasi silenziosa, con la lingua che si appoggia leggermente al palato senza chiudersi del tutto. Muovendo lentamente la lingua sul palato, emettendo la I, è possibile far sorgere una grande ricchezza di armonici.
Sequenza degli esercizi
La semplice sequenza che segue parte dalla familiarizzazione con le singole sillabe del mantra, fino al canto del mantra completo in una sola espirazione. Progressivamente, sviluppando i passaggi da una sillaba all’altra, si allunga la durata dell’espirazione, con il corpo e la mente che si calmano, e il respiro che si fa più profondo.
Ricordate di concentrarvi sul suono e non sul respiro. La cura è tutta rivolta all’unità col suono.
1. Eseguite singolarmente le quattro sillabe. Per ogni espirazione una sillaba. Ripetete almeno tre volte per ognuna.
(inspirazione)
OM
(espirazione)
(inspirazione)
AH
(espirazione)
(inspirazione)
HUM
(espirazione)
(inspirazione)
HRIH
(espirazione)
2. Abbinate le prime due sillabe nella stessa espirazione, cercando di dedicare lo stesso spazio a entrambe. I passaggi dall’una all’altra sono lenti e curati nei particolari. Ripetete almeno tre volte per ognuna.
(inspirazione)
OM-AH
(espirazione)
(inspirazione)
HUM-HRIH
(espirazione)
3. Unite le quattro sillabe nella stessa espirazione, completando il canto del mantra. Abbiate cura di non rimanere senza fiato nell’ultima sillaba. Calibrate attentamente la durata di ogni sillaba in base alla durata dell’espirazione. I passaggi da una vocale all’altra sono continui ma molto lenti. Ripetere l’intero mantra almeno sei volte.
(inspirazione)
OM-AH-HUM-HRIH
(espirazione)
4. Dopo aver cantato ripetutamente il mantra completo, potete decidere intuitivamente di soffermarvi su una vocale, o nel passaggio da una vocale all’altra, lasciandovi andare alla pura esperienza del suono, degli armonici. Non condizionate la vostra scelta ma lasciate che avvenga naturalmente. In seguito potete riprendere il mantra completo e soffermarvi ancora. Lasciate che sia il piacere che provate nel canto a guidarvi.
5. Rimanete in silenzio, in ascolto, per almeno 5 minuti.
6. Stendetevi per terra, supini. Stiracchiatevi e ritrovate il contatto con il vostro corpo e con il movimento.
Di seguito, riporto il passo completo de Il Libro Tibetano dei Morti, dove vengono descritte le quattro iniziazioni con l’uso dei mantra sopra descritti. Il Libro Tibetano dei Morti è un testo esoterico meraviglioso, ricco di intuizioni profonde. Non leggetelo come un testo religioso, ma come un testo di apertura del cuore e della mente, e traetene ispirazione per la realizzazione del rituale vocale con OM.
Il ricevimento delle quattro iniziazioni
(da Il Libro Tibetano Dei Morti, ed. Mondadori)
Mentre si ricevono le quattro iniziazioni bisogna eseguire la seguente meditazione:
Dalla corona del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una bianca sillaba OM, [che irradia] raggi di luce,
Discende nel punto intermedio tra le mie sopracciglia,
E quindi io ricevo l’iniziazione del vaso e purifico gli oscuramenti del corpo.
Ti prego di conferir[mi] le qualità del corpo buddhico!
Dalla gola del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una rossa sillaba AH, [che irradia] raggi di luce,
Discende nella facoltà sensoriale della mia lingua,
E quindi io ricevo l’iniziazione segreta e purifico gli oscuramenti della parola.
Ti prego di conferir[mi] le qualità della parola buddhica!
Dal cuore del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una sillaba blu HUM, [che irradia] raggi di luce,
Discende nel centro del mio cuore,
E quindi io ricevo l’iniziazione della saggezza originaria e purifico gli oscuramenti della mente.
Ti prego di conferir[mi] le qualità della mente buddhica!
Dall’ombelico del maestro spirituale in unione con la consorte,
Una rossa sillaba HRIH, [che irradia] raggi di luce,
Discende nel centro del mio ombelico,
E quindi io purifico gli oscuramenti che differenziano [nel mondo] il corpo, la parola e la mente,
Ricevendo la quarta iniziazione dell’indivisibile coemergenza.
O glorioso e prezioso maestro-radice,
Sii indissolubilmente presente, [seduto] per sempre sul pistillo di un loto entro il mio cuore!
Grazie alla tua grande gentilezza, ti prego di accettarmi
E di conferir[mi] le facoltà del corpo, della parola e della mente buddhici!
Possiamo diventare proprio come te, glorioso maestro spirituale,
Assomigliarti esattamente nel corpo, nel seguito, nella durata della vita, nei campi buddhici,
E nei tuoi supremi e nobili marchi maggiori.
Questi versi, che costituiscono la pratica preliminare delle Divinità Pacifiche e Irate: un profondo insegnamento sacro, [intitolato] liberazione naturale attraverso [il riconoscimento dell’]intenzione illuminata, possono essere utilizzati come metodo preliminare nel corso della purificazione mentale.
Questa pratica spirituale dell’insuperato Veicolo Maggiore (Mahayana) è un insegnamento orale di [Nyinda] Choje Lingpa, il primogenito dello scopritore di tesori Karma Lingpa; e fu messa per iscritto da Guru Suryacandrarasmi [Nyinda Ozer].
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