domenica 6 marzo 2011

I cinque passi per trasformare le emozioni

calligrafia di thich nhat hanh


A metà di un percorso di musicoterapia sulla trasformazione delle emozioni, riporto le parole del maestro zen vietnamita Thich Nhat Hanh. Sono la mia guida nel lavoro sulle emozioni. 
 
Il primo passo nel lavoro con le emozioni è riconoscerle nel momento in cui affiorano. La responsabile di questa operazione è la consapevolezza. Nel caso della paura, ad esempio, si tratta di attivare la consapevolezza, guardare la propria paura e riconoscerla come tale. Sapete che la paura nasce da voi, proprio come la consapevolezza. Sono entrambe dentro di voi e non sono in conflitto, e l’una si prende cura dell’altra.
Il secondo passo è diventare tutt’uno con l’emozione. È meglio non dire: “Vattene,  paura. Non mi piaci. Tu non sei me.” È molto più efficace dire: “Ciao, paura. Come va oggi?”. Allora potrete invitare i due aspetti di voi, la consapevolezza e la paura, a darsi un’amichevole stretta di mano e diventare una cosa sola. […]
La pratica fondamentale è alimentare la consapevolezza con la respirazione cosciente, tenerla pronta, forte e vitale. Anche se al principio potrà mancare il vigore, nutrendola diventerà più robusta. Finché c’è consapevolezza, non c’è pericolo di affogare nella paura. In realtà, cominciate a trasformarla nel preciso istante in cui date vita alla consapevolezza dentro di voi.
Il terzo passo è calmare l’emozione. Affidata la paura nelle mani esperte della consapevolezza, cominciate a calmarla: “Inspirando, calmo l’attività del corpo e della mente”.[…] “Espirando, calmo la mia paura”.
Il quarto passo è lasciare andare l’emozione, mollare la presa. La calma raggiunta vi fa sentire a vostro agio anche nella morsa della paura e non temete più che raggiunga livelli intollerabili. Rendervi conto che siete in grado di gestire la vostra paura, giù la ridimensiona, la rende meno aspra e più tollerabile. Ora potete sorriderle e lasciarla andare; ma non fermatevi lì. Calmare e lasciar andare alleviano solo il sintomo. Ora avete l’occasione di andare più a fondo e trasformare le radici della vostra paura.
Il quinto passo è osservare in profondità. Esaminate a fondo il vostro bambino – il vostro sentimento di paura – per capire cosa c’è che non va, anche dopo che il bambino ha smesso di piangere, anche quando la paura non c’è più. […] Esaminando a fondo il vostro bambino capirete cos’è che lo fa piangere, e una volta che l’avrete capito saprete cosa fare e cosa non fare per trasformare l’emozione ed essere liberi
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Thich Nhat Hanh,  da La pace è ogni passo (Ubaldini editore)

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