Guglielmo Nigro. L’esperienza totale della musica
di Silvia Turrin
Al centro dei suoi studi e della sua attività c’è il suono, inteso come strumento taumaturgico. A un determinato modello da seguire e portare avanti, preferisce un approccio interdisciplinare ed eclettico. Stiamo parlando del dott. Guglielmo Nigro, che avevamo intervistato in occasione di una seduta dedicata al massaggio sonoro al pianoforte. Psicologo e musicoterapeuta, ha frequentato la scuola del prof. Dario Benatti, ideatore di Musica Prima, associazione composta da insegnanti specializzati in varie discipline, che si prefigge di divulgare gli effetti terapeutici prodotti dalla musica in quelle persone soggette a patologie sia fisiche sia psichiche. Grazie all’approccio multiforme adottato dal prof. Benatti, Guglielmo Nigro è riuscito ad assorbire vari stimoli e un ampio sguardo verso la musicoterapia. Infatti, ha elaborato un percorso terapeutico del tutto personale, ancora in continua evoluzione, basato non solo sulla psicologia, psicoterapia e musicoterapia, ma anche su altre tecniche.
«Sono stato influenzato dalla bioenergetica di Lowen, che è stato il primo a riprendere gli insegnamenti di Reich riportando il corpo all’interno del contesto psicoterapeutico. Prima di Lowen, il corpo era stato completamente messo in un angolo. Si è arrivati agli eccessi di Lacan per il quale c’è solo il potere assoluto della parola. Credo invece che non ci sia un percorso di cura efficace che non passi attraverso il corpo. Non perché il corpo è preponderante sulla mente, ma perché l’una non può esistere senza l’altro. Il mio approccio risente inoltre della psicologia culturale di Bruner e, più in generale, mi baso su tutto quel filone collegato alla narrazione. Nel corso delle sedute, le persone raccontandosi, hanno modo di ricostruire la cronaca della loro vita nel contesto presente e ciò permette una riscoperta di sé».
Oltre a queste tecniche, il dott. Nigro impiega anche la meditazione dinamica, riadattata nell’ottica specifica in cui lavora, riutilizzata aggiungendo il suono e la musica.
«Secondo me, la parte più bella di questo mestiere consiste nell’elaborare un proprio percorso. Ritengo che nessun cammino di guarigione possa basarsi su un modello prefissato. Si parte da alcuni riferimenti, certo, ma il modello o i modelli bisogna personalizzarli in base agli studi e alla propria esperienza professionale».
Una delle tecniche principali da lui utilizzate è il massaggio sonoro al pianoforte, che ha scoperto grazie a seminari condotti dalla prof.ssa Giulia Cremaschi Trovesi, pioniera in questo campo, soprattutto nelle terapie con bambini non udenti.
Il dott. Nigro ha iniziato a sperimentarlo con bambini disabili, che avevano sindromi spastiche. «L’aspetto che ho notato attraverso questa pratica − sottolinea − è l’evidente riduzione del dolore. Inoltre, dopo il massaggio sonoro appaiono più flessibili ed è possibile muovere di più i loro arti. Partendo da questa fase iniziale, l’ho poi impiegato nel corso di sedute con persone che avevano dolore alla schiena, mal di testa. Adesso a 360 gradi lo sto inserendo sempre di più nei percorsi di psicoterapia che conduco nel mio studio».
Il massaggio sonoro al pianoforte può essere utilizzato in vari ambiti: per rilassare, per eliminare forme di stress, e in connessione a metodologie che lavorano sull’armatura psico-somatica. Questo perché agisce a vari livelli: fisico, psicologico ed energetico.
«La vibrazione sonora amplificata dalla cassa armonica del pianoforte entra in risonanza con il corpo e ne fa convibrare alcune parti, secondo il principio della lunghezza d’onda. I suoni più gravi hanno una lunghezza maggiore e fanno convibrare le ossa lunghe del corpo e i muscoli più lunghi o l’intestino. I suoni più acuti fanno convibrare per esempio il capo.
La vibrazione è benefica, poiché permette di riequilibrare l’energia, cioè le tensioni del corpo che si accumulano. C’è un effetto di rilassamento e di ridistribuzione di queste energie che sono localizzate normalmente in determinate zone. Da un punto di vista psicologico, la musica produce un rilassamento emozionale. Ha una potenza incredibile nell’unificare la mente e il corpo. Vengono bloccati vari meccanismi che producono stress e tolgono numerose energie».
Il dott. Nigro, accanto al massaggio sonoro al pianoforte, inserisce l’uso dei vocalizzi.
La persona che è distesa sul piano emette sillabe o canti appoggiandosi all’improvvisazione musicale. Questo tipo di interazione fra tecniche permette al soggetto di avvertire una profonda consapevolezza fisica nel presente, senza logorii mentali.
Il dott. Nigro ha lavorato molto con i bambini disabili, mentre negli ultimi anni sta focalizzando più il suo lavoro verso adulti che hanno importanti disturbi psicosomatici, con emicranie forti, con stati ansiosi, attacchi di panico, insonnia. Il suo approccio è in continua evoluzione, poiché dall’esperienza emergono nuove idee e considerazioni. Rimane fissa la musica, seppur improvvisata.
La musica agisce sull’emisfero destro, favorendo dinamiche emotive e creative. Molti suoi effetti sono ancora da scandagliare con attenzione, come le dinamiche mosse dai suoni nell’ambito della terapia del dolore, a livello neuro-endocrino. Un filone che lo stesso dott. Nigro sta studiando.
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